risonanza magnetica
Sicuramente l’ esame che ha rivoluzionato la diagnostica in ambito traumatologico, soprattutto nelle lesioni articolari, grazie alla possibilità di evidenziare e studiare i tessuti molli.
Parlando con gli amici radiologi è però emersa una critica: l’ esame potrebbe essere più preciso (a parte le patologie eclatanti) se ci fosse un sospetto diagnostico, un orientamento iniziale su quale struttura dovrebbe essere danneggiata; in altre parole, un conto è richiedere “rm ginocchio”, un conto richiedere “rm ginocchio per sospetta lesione del legamento crociato anteriore”!
Il problema è che oggi si sviluppata la tendenza per cui il paziente si fa prescrivere o si autoprescrive una risonanza, poi va a farsi visitare ed il clinico si trova in mano un esame che troppo spesso fornisce risposte generiche e non dà una certezza terapeutica.
L’ iter corretto dovrebbe invece essere: trauma, visita specialistica, eventuale prescrizione di RM con preciso quesito diagnostico (il legamento è rotto o sano?) ed altrettanto precisa risposta del radiologo.
In questo modo la risonanza magnetica rivestirebbe ancora di più il suo ruolo di assoluta supremazia tra gli esami strumentali per le patologie traumatologiche.
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