Taping Kinesiologico
Avevo letto già da un po’ di tempo notizie su questa metodica che, a differenza del taping tradizionale utilizzato quasi esclusivamente allo scopo di limitare i movimenti di un’ articolazione infortunata, si propone anche (soprattutto) di esercitare un’ azione drenante facendo diminuire la pressione tissutale sempre aumentata dal versamento post – traumatico, favorendo così il deflusso venoso e linfatico, diminuendo il sintomo dolore, migliorando la funzionalità ed accelerando infine i tempi di recupero.
Come traumatologo sportivo l’ argomento indubbiamente mi interessava.
Casualmente pochi giorni fa, apro la posta e trovo un commento su un mio articolo con l’ invito a provare il taping kinesiologico; chi scriveva era un fisioterapista, Rosario Bellia, che lo utilizza da tempo.
Sono andato a vedere il suo sito ed ho visto che c’è la possibilità di invitarlo per svolgere corsi teorico – pratici “a domicilio”, così sto pensando seriamente di organizzarne uno a maggio o inizio giugno aperto ad una ventina di partecipanti.
Se è vero che “da cosa nasce cosa” potrebbe essere l’ inizio di una bella collaborazione….
Posted in formazione
Gennaio 22nd, 2009 at 22:37
spettabile dottor Del Gobbo, volevo puntualizzare, che la tecnica d’applicazione da me usata è il taping kinesiologico. La matrice è comune derivata sempre dalla tecnica giapponese però l’applicazione presuppone una visione più globale dell’organismo e in modo tridimensionale. Questa tecnica che uso da anni su spotivi di alto livello, è confortata da diversi studi che ho pubblicato in Italia e all’estero. La tecnica è registrata come taping kinesiologico.
Cordiali saluti Rosario Bellia
(fisioterapista della nazionale italiana di pattinaggio a rotelle corsa).