storie di tutti i giorni
Storie di tutti i giorni…Non mi riferisco alla celebre canzone di Riccardo Fogli, ma a vicende sanitarie ormai quotidiane. L’ ultima: un ragazzino di 10 anni giocatore di calcio si allena su un campo duro e avverte un dolore al tallone inizialmente leggero, poi nelle settimane successive si aggrava e lo costringe a zoppicare e a smettere di correre. I genitori lo fermano e lo portano dal pediatra che prescrive un antiinfiammatorio, ma per chiarire meglio la situazione consultano un osteopata. Un inciso: quando si parla di osteopata i pazienti quasi mai ne conoscono il nome; è un osteopata e questo da solo garantisce il successo. Il nostro innominato la prende , come da usanza, alla lontana: il bambino è completamente squilibrato, colonna deviata, bacino spostato, arti dismetrici, piede extraruotato, un mostro bisognoso di cure. E allora no sport, visita odontoiatrica per applicare un bite, ciclo di posturale, plantari e naturalmente sedute osteopatiche a tempo indeterminato (un contratto da statale); solo così, parole dell’ oracolo, potremo cercare di migliorare una situazione drammatica e garantire al piccolo paziente una vita dignitosa. I genitori, a questo punto sono preoccupati, ma anche a loro sembra un quadro un po’ esagerato. In breve, il ragazzino è affetto da morbo di Sever, tipico di quella età e di quello sport e assolutamente auolimitante, basta osservare un periodo di riposo agonistico ed utilizzare ghiaccio ed antiinfiammatori topici (vedi articolo su questo blog). Oltre al solito discorso che è più difficile oggi conseguire la licenza elementare che un diploma sanitario c’ è da aggiungere che purtroppo uno stupido con un titolo diventa anche presuntuoso, il peggio del peggio!
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