cisti di tarlov
Capita a volte di incontrarle nel corso di esami RM del rachide lombo sacrale. L’ osso sacro è per l’ appunto la loro sede elettiva anche se (a me non è mai capitato) possono localizzarsi a qualsiasi zona del rachide. Sono anche definite cisti radicolari in quanto traggono origine dal perinevrio delle radici dei nervi spinali e sono riempite di liquor. Per la maggior parte di casi il loro accrescimento si arresta a piccole dimensioni, ma a volte diventano talmente grandi da provocare compressione sulle strutture adiacenti ed erosione dell’ osso sacro. In questo caso diventano sintomatiche e possono provocare dolori vaghi agli arti inferiori fino a difficoltà alla deambulazione, disturbi urinari o pelvici, sacro e coccigodinia. Il nostro paziente lamentava dolore gluteo con irradiazioni testicolari e negatività dei tests neurologici; l’ esame RM ha rivelato la presenza di voluminosa cisti di Tarlov della radice S2, probabilmente responsabile del quadro clinico. La terapia in questi casi (rari) sintomatici, fino ad ora esclusivamente chirurgica si è di recente rivolta all’ agoaspirazione e successiva iniezione di sostanze adesive (derivati da fattori della coagulazione) in modo da far definitivamente collabire le pareti della cisti ed evitare il suo nuovo riempimento.
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