fratture vertebrali
Certo, quando si parla di fratture vertebrali si è sempre impauriti. La connessione con le strutture nervose del midollo fa sempre pensare ad un possibile problema neurologico, meglio trattarle con tutte le precauzioni. Vero, verissimo. Però di fratture vertebrali ce ne sono di tanti tipi e di diversi distretti. Allora, per quanta prudenza si voglia utilizzare, come si fa ad immobilizzare in corsetto e costringere a letto (o poco più) per 120 giorni un lieve avvallamento della limitante somatica superiore di L1 a 32 anni di età? Come si fa a non avere rispetto per una persona che per 4 mesi dovrà tribolare tanto. Per cosa? Per niente. Nnon ci sono rischi neurologici nè rischi di crollo. C’ è stato un evento traumatico importante, no osteoporosi. E’ il classico caso in cui l’ immobilizzazione, inutile per tutto quel tempo, produrrà molti più danni della frattura stessa. Torniamo allora al discorso dei protocolli. Frattura vertebrale: trattare con corsetto e riposo a letto per 100 – 130 giorni. Ma il tipo di frattura e l’ età del paziente e l’ evento traumatico non contano nulla? Evidentemente no, il protocollo non lo contempla. Bene, andiamo avanti così, evitiamo la fatica di ragionare e non ci prendiamo responsabilità. Permettetemi però un messaggio per tutti quelli che si attengono ai protocolli in una professione come quella sanitaria in cui tutti sbandierano lo slogan del “paziente prima di tutto”, dei modelli “bio – psico – sociali” e menate varie: CAMBIATE MESTIERE!
Sì, sono un pò arrabbiato, ma stamattina ad un controllo di frattura somatica con lieve avvallamento di L1 un mio paziente di 32 anni , dopo 90 giorni estivi passati a letto con corsetto ad imprecare si è sentito dire che doveva continuare altri 30 giorni.
P.S.: io non lo avrei nemmeno messo il corsetto.
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